TUTTI NELL’ORTO 2017 – UN ORTO AL SOLE
L’anno si avvia alla sua conclusione e l’orto, realizzato dai corsisti di “Tutti nell’orto 2017”, regala gli ultimi frutti della stagione.
Quest’anno le temperature miti dell’autunno hanno permesso di raccogliere pomodori, zucchine, peperoncini, fiori e aromatiche fino a novembre, in concomitanza con la maturazione dei cachi. Del resto la stagione prometteva bene fin dall’inizio e per tutti e dodici gli incontri il sole ci ha sempre accompagnato.
La seconda edizione del corso è partita l’11 febbraio, al Museo Salterio di Zibido San Giacomo: una mattinata dedicata ai principi di orticoltura naturale e alla storia dell’agricoltura organica.
In quell’occasione i partecipanti al corso hanno avuto modo di conoscersi e raccontare il loro legame con il mondo dell’orticoltura naturale.
C’era chi, come Paola, possiede un terreno di famiglia e voleva capire come utilizzarlo al meglio; chi, come Ruggero, voleva apprendere le tecniche più sostenibili per aiutare il padre nell’orto e chi, come Adriana, che in assenza di un orto si dilettava a coltivare ortaggi e fiori sul balcone, assieme al suo bimbo. Ognuno di loro ha portato la propria esperienza e passione per l’orto e l’ha condivisa con gli altri.
Progettazione delle aiuole e preparazione dei bancali
Durante gli undici incontri realizzati presso Cascina Sant’Alberto il gruppo di ortisti ha collaborato per preparare e gestire un orto sinergico.
I partecipanti al corso hanno contribuito alle varie fasi di lavoro nell’orto partendo dalla progettazione della aiuole.
Monica, da vera ingegnere, ha disegnato con precisione l’aiuola che doveva gestire con il suo gruppo, soprannominato”I Novellini”, e insieme hanno disposto gli ortaggi da seminare secondo le consociazioni sinergiche: liliacee affianco alle leguminose, ortaggi grandi consumatori alternati a fiori e ad erbe aromatiche.
Intanto in campo Donatella assieme al suo gruppo, i “Bioforcaioli”, attrezzati di zappe e bioforca, per l’appunto, hanno cominciato ha smuovere il terreno per arieggiarlo, sminuzzare le zolle e preparare il letto di semina.
Il semenzaio
Dopo la preparazione dei bancali abbiamo iniziato le semine, sia in pieno campo che in serra. Mentre all’esterno Azzurra e il gruppo “Cielo” interravano i bulbi dell’aglio e delle cipolle, in serra Mara e la “Banda del pomodoro” organizzavano il semenzaio per le piantine più delicate da trapiantare in primavera, etichettando meticolosamente ogni vasetto. Daniela ha condiviso alcune bustine di semi, portate da casa, con gli altri ortisti. In questo modo la serra si è arricchita di vasi e semenzai pronti a germogliare.
Il compost
Un altro importante lavoro avviato nei primi incontri è stato il compostaggio. Ciascun corsista portava da casa i suoi avanzi alimentari e contribuiva alla formazione del cumulo di compost. Giorgio, con la complicità di sua mamma, portava sempre un bel sacco pieno di bucce di frutta, residui di verdure, gusci di uova, bustine di tè, che venivano mescolati a materiale secco recuperato in cascina, come paglia e ramaglie. Si alternavano così strati azotati e strati carboniosi per garantire al cumulo la giusta umidità, ossigenazione e temperatura. Marco intanto prendeva appunti per poter replicare quest’esperienza nella comunità di bambini per cui lavora. Arrivava direttamente da lì ogni sabato mattina, con gli occhi ancora assonnati, ma con tanta voglia di imparare. A tenerlo sveglio ci pensava Sara con il suo simpatico accento campano e i suoi aneddoti divertenti. In sei mesi di corso è stato possibile vedere la trasformazione degli scarti vegetali in humus che abbiamo incorporato nel terreno attorno agli ortaggi in crescita.
Gestione dell’orto
Dopo due, tre settimane dalle semine in serra, sono spuntate la piantine, le abbiamo diradate e messe in vasetti più grandi fino al momento del trapianto in campo. In aprile abbiamo quindi interrato le patate e messo a dimora le piantine del vivaio: pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, peperoncini, fiori e aromi. Purtroppo le gelate tardive di quest’anno hanno messo a dura prova gli ortaggi, alcuni sono sopravvissuti e altri li abbiamo dovuti sostituire. Alla fine però tutte le aiuole erano piantumate. Non ci restava che tenere sotto controllo le malerbe, sistemare l’impianto di irrigazione per il periodo estivo, concimare gli ortaggi e preservarli dalle malattie.
I fitopreparati
Per rinforzare e concimare le piante sono stati preparati macerati, infusi e decotti con erbe spontanee raccolte direttamente nell’orto. Come l’ortica con cui è stato preparato un macerato dall’odore un po’ sgradevole, per usare un eufemismo. Facevano tutti a gara per chi filtrava il macerato (ovviamente scherzo) per poi spruzzarlo sulle piante a protezione dagli insetti o versarlo sul terreno come concime naturale. Per fortuna Matteo ha trovato un ottimo metodo per riuscire a separare le foglie dal liquido senza schizzarsi, con grande riconoscenza di Monica e Donatella che si sono sacrificate a versare il contenuto del secchio.
A parte l’odore, il macerato di ortica ha avuto molto successo, a tal punto che Giorgio lo distribuiva anche agli amici, mentre Cristina, con spirito intraprendente, ha provato a prepararlo sul proprio balcone.
Sempre Cristina, appassionata di fiori di bach, ogni tanto gironzolava nell’orto e nei boschi attorno alla cascina per raccogliere fiori ed erbe che le servivano a preparare sciroppi di menta, tinture madri di salice e acque aromatiche come l’acqua di s.giovanni, preparata con fiori ed aromi raccolti nell’orto a fine giugno.
Paola, invece, ci ha regalato alcune piante di equiseto che nel suo terreno, sull’appennino emiliano, si diffondono spontaneamente. Con l’equiseto abbiamo preparato un decotto, questa volta profumato, da spruzzare sulle foglie degli ortaggi per rinforzare i tessuti delle piante orticole e prevenire le malattie fungine.
Sperimentazioni nell’orto
Nell’orto abbiamo anche sperimentato nuove piante. Jane, di mamma inglese ma che è nata e ha vissuto anni a Roma, ha proposto di coltivare una leguminosa che cresce bene nelle sue zone, il cece. E così il suo gruppo ha seminato due file di ceci, lasciando circa 25 cm di spazio tra una buchetta e l’altra. E’ stato curioso osservare i baccelli del Cicer arietinum, ciascuno con un seme all’interno che sembrava, come dice il nome, una testa di ariete tonda e con due cornina.
I germogli di cece, come quelli delle altre leguminose, delle insalate e dei cavoli, sono piaciuti molto anche alle mini lepri selvatiche che popolano i terreni della cascina ed, essendo una riserva dove i cacciatori non possono entrare, le lepri sono libere di saltellare tra un prato e l’altro assaggiando quello che trovano.
Quest’anno, grazie alla prestanza di Ruggero e Matteo e alla grinta di Francesca, siamo andati a dissotterrare dal campo vicino dei supporti in ferro su cui ancorare una rete metallica e abbiamo circondato tutte le aiuole, l’orto era salvo.
Pacciamatura
Nell’orto non si sta mai fermi e dopo la recinzione è stata la volta delle balle di fieno, da far rotolare per l’aia e trasportare fino all’orto. Meno male che in tanti ci si aiuta e, soprattutto, che Ruggero, Matteo, Marco, Luca e Giorgio hanno dato un gran contributo. Con la paglia abbiamo poi ricoperto le aiuole per proteggerle dalle escursioni termiche, mantenere il giusto grado di umidità, favorire l’azione dei microrganismi del suolo ed evitare la crescita eccessiva delle malerbe.
Raccolto
Dopo tanto lavoro nell’orto, ma anche tante chiacchiere e risate, è arrivato il momento della raccolta. Abbiamo cominciato con le insalate da taglio e i ravanelli. Poi è stata la volta delle fave e delle patate. Sara, Donatella e Cristina erano proprio soddisfatte nel dissotterrare i tuberi che avevano piantato pochi mesi prima. Infine sono stati riempiti i cesti con i bulbi di aglio e cipolla, le foglie di menta e di basilico e i fiori del nasturzio. Per le altre solanacee e cucurbitacee abbiamo aspettato ancora un po’. Intanto Simona spiegava ad Azzurra come togliere le femminelle dai pomodori per selezionare i rami più produttivi, Mara e Paola li legavano ai supporti di bambù, Jane e Giorgio si confrontavano su dove aggiungere le piante di fagiolini. Nelle ultime settimane sono stati raccolti anche i cetrioli, le zucchine e i primi pomodori.
La festa
L’ultimo incontro, quello del 22 luglio, abbiamo concluso il corso condividendo i prodotti raccolti nell’orto e dei buonissimi piatti preparati da ciascun ortista, oltre alla focaccia del forno Sant’Alberto. C’era la panzanella vegana di Francesca, il farro di Adriana, Ruggero ha preparato sul momento un’insalata fresca, molti si sono sbizzarriti con le torte salate, Azzurra e Simona hanno portato una bevanda al sambuco preparata da un loro amico e, dulcis in fundo, abbiamo assaggiato lo squisito tiramisù estivo di Paola.
Ma non è finita qui, perché Mara ha organizzato anche un pranzo a casa sua per assaggiare la super zucchina tonda raccolta nell’orto l’ultimo giorno. L’ha preparata ripiena di un buonissimo risotto che ci siamo gustati sotto al suo pergolato di uva.
Insomma è stata una stagione solare non solo per le giornate di sole che abbiamo avuto ma, soprattutto, per le persone che hanno partecipato al corso e che hanno saputo condividere gioie e fatiche nell’orto.
E se volete sapere cosa ne pensano alcuni dei corsisti che hanno partecipato a questa edizione, guardate le loro recensioni.
[…] gli articoli li puoi leggere seguendo questi link: “Tutti nell’orto -2016” e “Tutti nell’orto -2017”, assieme alle recensioni di chi ha già […]
[…] gli articoli li puoi leggere seguendo questi link: “Tutti nell’orto -2016” e “Tutti nell’orto -2017”, assieme alle recensioni di chi ha già […]