A fine novembre si è concluso il corso annuale di orticoltura naturale: venti lezioni teoriche e pratiche che si sono succedute, ogni quindici giorni, da febbraio a novembre.
Il gruppo di ortisti che ha partecipato al corso si è rimboccato le maniche e ha seguito passo dopo passo la preparazione dell’orto, la programmazione delle colture e la cura delle aiuole, fino alla raccolta.
E’ stato un anno intenso che ha visto succedersi due stagioni colturali, una primaverile-estiva ed una autunnale. E’ stato un anno di lavoro, di apprendimento, di sperimentazione, ma soprattutto di condivisione delle fatiche e delle gioie provate nell’orto. Potete leggere alcune recensioni di chi ha partecipato.

Ma cominciamo dall’inizio!

Il primo incontro

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Il 20 febbraio 2016 si è tenuto il primo incontro presso una sede molto speciale, il nuovo museo del Paesaggio e del Gusto inaugurato a maggio 2015 presso la Cascina Salterio di Zibido San Giacomo (Mi), il MUSA. La mattinata è trascorsa tra le presentazioni dei partecipanti e la spiegazione dei principi di Orto in Fiore che poi abbiamo messo in pratica nell’orto.
Una ventina di persone, di genere, età e professioni differenti, accomunate dalla passione per l’orto e la natura si sono ritrovate per collaborare insieme alla realizzazione di un progetto comune: un orto condiviso.

La preparazione delle aiuole

l'orto da vicino_19mar2016

Dal secondo incontro ci siamo spostati in campo, un orto di 200 mq circondato da prati fioriti, alberi da frutto, siepi miste e filari della Cascina Sant’Alberto, un’oasi faunistica a Rozzano, alle porte di Milano. Il lavoro pratico è cominciato subito con la fase più ardua: la preparazione delle aiuole su un terreno incolto. Si sono impegnati tutti al massimo e, con un grande lavoro di squadra, sono riusciti a preparare in pochissimo tempo i quattro bancali destinati alla coltivazione. Hanno sistemato prima un nucleo centrale drenante, realizzato con ramaglie e canne di bambù, poi lo hanno ricoperto dal terreno di coltivo formando un’aiuola rialzata di circa 40 cm e larga 120. Il terreno è stato zappettato per sminuzzare le zolle e rastrellato per livellarlo, infine è stato incorporato il compost da lombricoltura.

Le prime semine

trapianto aglio_16apr2016_short

Prima di seminare è stato preparato un progetto per ciascuna aiuola con gli ortaggi, aromi e fiori da coltivare, per realizzarlo sono stati considerati i tempi di semina, gli spazi di crescita e le consociazioni. I venti ortisti si sono divisi in quattro gruppi, ciascuno dei quali ha seguito la propria aiuola in tutte le fasi della coltivazione. E così abbiamo dato inizio alle semine! Approfittando della giornata piovosa, il 5 marzo, abbiamo preparato in serra i semenzai di biete, sedano, cipolle, rafano, spinaci e insalate mentre, a inizio aprile, con le aiuole pronte e il tempo buono, abbiamo potuto seminare direttamente in campo barbabietole, ravanelli, fagioli e altre insalate. Per i trapianti di solanacee, cucurbitacee e fiori abbiamo dovuto aspettare maggio. Per tutte le semine e i trapianti abbiamo rispettato le fasi lunari, così in un incontro seminavamo gli ortaggi di luna calante e in quello successivo, quindici giorni dopo, ortaggi da seminare in luna crescente oltre ai trapianti.

Le rotazioni

ortaggi autunnali_6_10set2016

Da fine luglio a settembre ci siamo dedicati alla semine e al trapianto di colture autunnali come i cavoli, i finocchi e le catalogne. Li abbiamo posizionati rispettando le consociazioni e le rotazioni, facendo in modo che sulla stessa aiuola non fossero coltivati in successione temporale ortaggi della stessa famiglia, della stessa specie botanica o ortaggi con le stesse esigenze nutritive. Sulla base delle quattro categorie: forti, medi, deboli consumatori e specie da sovescio, sono state progettate anche delle ipotetiche aiuole future dove di stagione in stagione si alternano ortaggi dalle caratteristiche nutrizionali differenti. Per quanto riguarda le specie da sovescio abbiamo fatto una sperimentazione seminando, ad esempio, il crescione sulle aiuole autunnali in modo per proteggere il terreno dalle intemperie dell’inverno e apportare nuova sostanza organica per la primavera.

La pacciamatura

pacciamatura_10_23lug2016pacciamatura con paglia_3_14mag2016

Un altro modo che abbiamo impiegato per proteggere il terreno delle aiuole dal freddo dell’inverno, dalle forti piogge autunnali e dall’eccessivo calore dell’estate, oltre al sovescio, lo abbiamo ottenuto con una copertura organica della superficie dei bancali.
I materiali che generalmente si usano a questo scopo sono materiali naturali come le foglie di alberi decidui, sfalci di prato sia freschi che secchi o paglia che abbiamo effettivamente impiegato.
In questo modo il terreno è rimasto protetto, con il giusto grado di umidità e temperatura.

La concimazione

compost_25_24set2016spargimento lombricompost_5_2apr2016

Per dare nutrimento agli ortaggi in crescita abbiamo adottato diversi metodi. In primo luogo abbiamo incorporato nel terreno delle aiuole appena preparate il lombricompost per apportare nutrienti e dare una migliore struttura al terreno. Poi abbiamo preparato il nostro cumulo di compost, riutilizzando tutti gli scarti dell’orto e della cucina, ma non solo, Carla e Francesco ci hanno portato anche la lettiera delle loro pecore, utilissima per attivare i processi di decomposizione. Nel giro di quattro mesi il compost era pronto per essere utilizzato nei trapianti del secondo ciclo di coltivazione. Un altro apporto di nutrienti è stato ottenuto dal macerato di ortica, un ottimo fitopreparato ricco di azoto.

L’impianto di irrigazione

impianto di irrigazione_24_30apr2016

Con il gruppo abbiamo realizzato anche un impianto di irrigazione che irrigava goccia a goccia le piante sui bancali. Questo sistema ha permesso di ridurre al minimo gli sprechi di acqua e di programmare l’irrigazione nei momenti migliori della giornata ovvero al mattino presto quando la temperatura dell’acqua si avvicina a quella del terreno, per evitare shock termici e, quindi, fisiopatie e attacchi fungini. Non potevamo prevedere però che appena attivato l’impianto sarebbe piovuto per l’intero mese di maggio, così abbiamo chiuso l’acqua e cercato di proteggere le nostre piante con i fitopreparati.

I fitopreparati

fitopreparati_1_25giu2016

Nell’orto naturale, infatti, un altro elemento importantissimo è l’impiego delle erbe spontanee, degli scarti di ortaggi e degli aromi nella preparazione di fitopreparati: decotti, infusi e macerati. Nel corso dell’anno ci siamo divertiti a preparare diverse “pozioni” ognuna con la sua specifica funzione. Abbiamo preparato intrugli che rinforzavano le piante contro gli attacchi fungini e altri contro i parassiti, quelli corroboranti che allontanavano gli insetti fitofagi e quelli che apportavano sostanze nutritive. Uno su tutti è stato il macerato di ortica, dall’indimenticabile “profumo”, che abbiamo utilizzato sia come concime sia come rinvigorente dei tessuti. Gli ortaggi così trattati acquistano più forza nei tessuti risultando meno soggetti agli attacchi degli insetti come gli afidi che pungono le foglie per succhiarne la linfa.

La difesa naturale dell’orto

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Altri metodi di difesa che abbiamo impiegato nell’orto sono stati, ad esempio: la pacciamatura con le foglie di pomodoro come deterrente per le lumache; mezzi meccanici per proteggere le nuove piantine dalla voracità delle mini-lepri e dei fagiani che proliferano nell’oasi faunistica dove si trova l’orto; il rimedio migliore però è stato quello di conservare e proteggere la natura circostante. Infatti, inserendo fioriture e piante aromatiche in consociazione con gli ortaggi e favorendo le connessioni dell’ecosistema “orto” abbiamo trovato nelle piante e negli animali selvatici degli ottimi alleati che ci hanno aiutato a tenere a bada i parassiti dell’orto.

La raccolta

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Dopo tanto lavoro sono arrivate anche le prime soddisfazioni: le raccolte! E’ sempre una sorpresa vedere germogliare i semi piantati in semenzaio o far crescere vigorosi e prosperosi gli ortaggi trapiantati, ma il momento più eccitante è sicuramente quello della raccolta. Siamo passati dal taglio della prima insalatina all’assaggio direttamente in campo dei ciliegini maturi, dalla raccolta di fiori con cui colorare e insaporire molti piatti a quello delle zucche. Per non parlare delle zucchine che quest’anno ci hanno regalato frutti in quantità e di qualsiasi misura. Le più grosse, ritrovate dopo la pausa estiva, le abbiamo usate per raccogliere i semi da ripiantare l’anno prossimo oltre che per preparare ottime ricette in cucina. Si, perché l’orto condiviso è diventato anche una “cucina” condivisa dove ognuno suggeriva le proprie ricette di casa: zucchine impanate, topinambur in salsa verde, insalata con fiori di nasturzio, fino al dolce fatto, ovviamente, con le zucchine.

La conclusione

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In questo clima di condivisione non potevano mancare momenti di convivialità. Oltre allo scambio di ricette si sono organizzati dei veri e propri banchetti con cui rifocillarsi dopo le ore lavorate nell’orto. Ogni pretesto era buono per sedersi attorno ad un tavolo e chiacchierare: un compleanno, un saluto prima dell’estate o un saluto appena dopo il rientro. E così, tra lavori faticosi, ortaggi raccolti, piatti gustosi e tante risate, il 19 novembre si è conclusa questa prima, bellissima e intensa esperienza di “Tutti nell’Orto” – Anno 2016.

E siamo già pronti per ripartire….